lunedì 31 luglio 2017


Mancato discernimento di giorno e notte,

ore confuse di fuga e pensiero

riportano alla luce e affondano nel buio.

Difficile comprendere le ore notturne:

tempo interminabile o un minuto sfuggito

ai pesanti tocchi del pendolo?

In continua oscillazione tra due estremi,

mai veramente in equilibrio,

accetta il cambiamento

per ricentrarsi e ricominciare il suo moto.

Meccanica perfetta

di un’esistenza imperfetta;

ugualmente abbraccia la vita che muove i suoi passi

verso il mare o verso una nuova cima montuosa.

Posso solo scrivere e soccombere

sotto il peso del mio fallimento.

Descrivere una realtà nemica e scura

come i miei occhi,

densa, come il fumo della mia mente.

Non ricordo il coinvolgimento,

persino la presenza a volte è complessa.

Un futile dialogo tra anime perse

in se stesse, talmente distanti

forse da non essere nemmeno esistenti.



Aridità


domenica 30 luglio 2017

E son gli sguardi innamorati e

le pene dei malati

che ascoltano la notte

piangendo il domani

senza respiro

nel bacio dell’altro

o nel vuoto del buio.

Ritardano il giorno del giudizio,

per vivere ancora quel poco d’illusione

in cui possono sentire una via di fuga

o il loro nome sussurrato nel buio.



venerdì 28 luglio 2017

Indossa gli occhiali scuri

così possiamo osservarci

come animali

che si nascondono fra steli d’erba,

alta come le urla

quando ci scontriamo

e ci infrangiamo a terra

come cascate di parole sbagliate.

Ma il bacio è più dolce

sulla pelle umida

di animali

che si leccano le ferite.

Portami al mare...


Regalami i tuoi occhi per vedere la felicità,

donami la luce per comprendere il mio dolore.

Cercami nel silenzio

mi troverai ferma, fissa, immobile

in una luce scura che non avvolge,

soffoca.

Il sapore del sale misto al fumo

che rimane forte,

impregna lo spirito.

Dolce sentire quella voce

mentre ti sta stringendo,

ti salva o forse è la tua resa.

Non dissolverti nel buio,

cerca un’ancora, torna ancora

e cerca ancora.

giovedì 27 luglio 2017


Deserti ed oceani animati

da reliquiari di esseri umani

troppo stanchi

per soddisfare quella richiesta di vita

tanto pressante,

una realtà tanto concreta

da essere dolorosamente

astratta per loro,

abituati ad essere bendati

nel buio dell’astrattezza

della loro mente.