Taglio il passato

e anche il presente,

nella mia debolezza

una voce incessante.

Cosa mi spetta

se non grammi di te

speziato al sapore di me.

Fragilità

infrangibile.

Vetro che si spezza.

Domani è dicembre

troppi anni di 

rifiuto e sconfitta

eppure rimani.

Io e te

mai siamo stati

noi,

forse per questo

ci manchi(amo).

Ho sognato un'isola

senza il sensibile.

Solo il tangibile,

eppure intoccabile.

Sentimenti sparsi

come grano al vento.

E grandi spazi

senza semente

E con la mente

torno all'isola

che non c'è.

Cronaca di un vuoto.

Ti dimeni e scappi,

profuga

verso un altro cuore.

Insufficiente e banale

la ricerca

per essere viva,

viva davvero.

Rimane il dolce pensiero

di un amore fuggito,

sconvolto,

bugiardo.

Inerme alla contraddizione.

Vuoto

Parola vuota

Vuoto

Sguardo vuoto

Vuoto

Piatto vuoto

Vuoto

Grido:

"vuoto"

Rimango vuota.

Trovarsi

trovarti

trovarmi.

Cullami,

quanta distanza

nella presenza di molti.

Bisognosa

dell'affetto più incerto e 

infelice

sì dona la privazione

senza fine e senza memoria

ma che da senso a tutto

ammaestrata alla vita

per non perdere giorni

utili a svanire.

Essenza eterna:

eccesso o solidità.

Rimane il silenzio

di un abbraccio sicuro

l'esuberanza di un volo sfrenato.

L'altrui inutile velo

marcito dai passi impotenti,

ti sposta su tracciati

che odorano di velluto.